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Nel 1224 Francesco d’Assisi ha perduto le forze, la vista, sta perdendo la voce, sta perdendo la vita. E che cosa vuole rendere memorabile? Un pensiero? Una norma? No, una poesia. Un testo che unisce la lode al Creatore a quella per le creature. Lo detta ai suoi perché lo cantino, lo portino con sé i frati, la offrano a se stessi e al mondo. Oggi, 800 anni dopo, quelle parole continuano a essere un testo-fiaccola da passarsi in giro per le strade, un testo-respiro da condividere nei momenti belli e in quelli difficili, un inno alla sorellanza e alla fraternità cosmica, un invito a riconoscere la sinfonia del creato e il canto che vibra nel cuore di ognuno di noi. In questo libro un poeta e un monaco tanatologo ci portano dentro al Cantico delle creature, ne fanno emergere le mille iridescenze, lo restituiscono come compagnia quotidiana per le donne e gli uomini di oggi.