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Il volume raccoglie e cataloga le opere e i beni artistico-culturali conservati nelle fraternità che costituiscono oggi la Provincia di Calabria dei Frati Minori Cappuccini e quelli presenti nei conventi dismessi, nelle chiese parrocchiali e nei musei locali a seguito della chiusura o della soppressione degli insediamenti. Sin dall'inizio della loro storia l'opzione pauperistica condusse i Cappuccini a evitare l'uso di materiali preziosi, quali il marmo, l'oro e anche lo stucco per l'ornamento delle proprie chiese e a preferire l'uso di materiali poveri, come il legno, di cui il territorio calabrese è particolarmente ricco. Vennero così a crearsi vere e proprie officine conventuali che diedero vita a una produzione artistica autonoma solo in piccola parte raggiunta da influenze artistiche esterne. Tale produzione, riconducibile ai Cappuccini, è il frutto dell'impegno e dell'ingegno di un gran numero di frati artigiani, autori di una serie di manufatti lignei che ornano ancora le loro chiese. Diverso è stato l'atteggiamento nei confronti delle opere pittoriche, talvolta commissionate ad artisti di apprezzabile livello, non appartenenti all'Ordine.